venerdì 22 gennaio 2010

Energia dai tornado: perchè dubitarne?


Nel novembre 2007 fu presentata alla città il progetto di "Serendipity Energia Srl". (leggi l'articolo) Avrebbero dovuto costruire un colossale impianto lungo la E45 per la generazione di tornado artificiali, da sfruttare poi per ricavarne energia - una tecnologia nuovissima, tanto nuova che nessuno l'ha mai vista in funzione.  Erano stati promessi 800 posti di lavoro per 1MW di potenza e 3500 posti per l'indotto (una produzione di energia per addetto piuttosto risibile).
Sono ormai pasati piu di 2 anni e del progetto non rimane nulla (per fortuna?), se non qualche articolo su internet di allora.
Ma perchè a suo tempo nessuno avanzò dubbi sulla fattibilità della cosa? E mi riferisco in particolare ai politici che dovrebbero rilasciare i permessi e sopratutto ai giornalisti che avrebbero dovuto tampinare e subissare di domande i promotori di un progetto così rivoluzionario.
Forse ci sono molte cose che non capisco...

mercoledì 6 gennaio 2010

Morte di un'asciugacapelli

Il mio asciugacapelli è morto, non è piu riparabile.
Altre volte ero riuscito ad aggiustarlo ma questa volta non c'è nula da fare: morto stecchito.
Quindi l'ho smontato cercando di isolare le parti riciclabili come faccio con ogni piccolo elettrodomestico che lascia la mia casa.
Tutte le volte che mi accingo a questo rituale mi rendo sempre più conto che chi ha progettato questo asciugacapelli come altri oggetti simili non ha minimamente pensato e quindi previsto che:
1) a seguito di rottura il fon possa essere aggiustato;
2) a fine del suo ciclo di vita i suoi materiali siano convenientemente riciclati;
Le viti usate avevano un'innesto proprietario, cioè non erano né a taglio né a croce. Questa questione delle viti "proprietarie"  non sono mai riuscito a spiegarmela completamente perché forse non conosco bene i processi di produzione di questi beni, ma l'effetto è che rendono difficilissimo lo smontaggio (per riparazione o riciclo) dell'oggetto.
Il motorino elettrico con il suo prezioso contenuto di rame era pressoché inglobato in un cilindro di plastica nera e solidale alla ventola per cui non si riesce a smontare ulteriormente.
Il filamento in tungsteno è avvolto in un rocchello di materiale termicamente isolante che sembra carta. Essendo il tungsteno un metallo pesante, è altamente tossico e non andrebbe disperso nell'ambiente anche se, come il piombo, viene usato anche per la pesca sportiva e per proiettili di munizioni.
Dallo smontaggio sono quindi risultati 180 grammi di plastica riciclabile e 220 grammi di rifiuti indivisibili e difficilmente riciclabili.
Tutto questo per dire che senza una responsabilizzazione dei produttori di questi beni, come di altri, non risolveremo mai il problema dei rifiuti e continueremo a sperperare energie e materiali preziosi. E che  noi consumatori dovremmo accettare di pagare un po' di più questi prodotti per includervi anche i costi ambientali, in primis lo smaltimento.