venerdì 17 giugno 2011

Il fiume Montone oltre la città

Una piccola scoperta di archeologia del territorio: le tracce del fiume Montone sono ancora visibili nelle immagini satellitari fra il Pala De André e la via canale Molinetto verso Punta Marina.
Anticamente il fiume procedeva dalla chiusa di San Marco alla destra dell'attuale Via Fiume Montone Abbandonato, poi seguiva la via San Gaetanino lambendo le mura nord di Ravenna fino alla Rocca Brancaleone. Poi si riuniva al Ronco fra Ravenna e Punta Marina.
Nel 1738, a causa dei frequenti allagamenti di Ravenna per straripamenti, il fiume fu dirottato o "divertito" nell'attuale corso a sud della città e portato ad unirsi al Ronco formando così il Fiume Uniti, che è di fatto un canale artificiale.
Nella città sono ancora molto visibili le tracce dell'antico fiume, ma  oltre la Rocca Brancaleone sembra non essere rimasto più nulla.
In una bellissima foto aerea del 1915 si riesce ad apprezzare ancora l'antico corso oltre la rocca e a sud del Canale Candiano. Poi la costruzione del quartiere Darsena nel secondo dopoguerra sembrava averne cancellato completamente le tracce.
Invece incrociando qualche immagine storica tratta dal sito www.fotoaeree.com con le attuali immagini di GoogleEarth ho notato una sriscia di alterazione della vegetazione nei campi ad est del Pala De André che collimano esattamente con il percorso che mi aspettavo.
Ecco l'antico letto del Montone dopo Ravenna, quella linea obliqua senza erba nei campi verdi, poco prima di unirsi al Ronco e poco prima di sfociare in mare.
Manteniamo la memoria del nostro territorio.

sabato 4 giugno 2011

Toh, guarda, un bosco!

Quatto quatto e nel più assoluto silenzio sta nascendo un nuovo bosco in città.
Dietro all'ospedale civile, fra gli orti degli anziani e l'eliporto di Ravenna Soccorso, ci sono alcuni campi abbandonati dove sono venuti su dei piccoli alberi.
Una rinaturalizzazione nel vero senso del termine, gratuita e meravigliosa.
Ancora pochi anni ed il bosco sarà cresciuto al punto da poterci passeggiare dentro.
Non so se questo bosco farà in tempo a diventar adulto visto che il Rue lo ha già condannato ad essere raso al suolo per far spazio al solito cemento e asfalto.
Ma il paradosso è, che un bosco naturale come questo, cioè non impiantato dall'uomo, oggigiorno può nascere solo sul confine fra la città e campagna. Cioè su quei terreni non più coltivati dagli agricoltori, ma non ancora edificati e urbanizzati, in questa specie di limbo generato dalla speculazione e alimentato dalla burocrazia, che, con le sue lungaggini in questi casi benefiche, ci da la rara opportunità di vedere come nasce un bosco con le sue forze.