giovedì 29 dicembre 2011

Beni durevoli

Ci sono prodotti industriali che ''sono per sempre'' nonostante l'industria aborra questo concetto e impone sempre più l'obsolescenza programmata per tutto quel che fa e che vende. Oggi  ho tirato fuori dal cassetto alcuni dei miei martelli e mi son chiesto quando mai li consumerò cosi tanto da doverne comprare altri. Probabilmente mai, un martello può durare anche un secolo e oltre, passare di generazione in generazione e rimanere utile come il primo giorno, basta cambiare o restaurare il manico se necessario.  Del resto solo uno dei miei 5-6 martelli è stato acquistato; gli altri mi son stati ceduti, o rinvenuti "nosocome" o trovati o ereditati. Cosi come i martelli ci sono miriadi di oggetti comuni che possono durare molti decenni o forse secoli: sicuramente la maggior parte degli attrezzi di lavoro, ma anche posate, stoviglie, lampadari, etc. La maggior parte degli acquisti di questi beni vanno a sostituirne altri, non più alla moda, ma ancora perfettamente efficienti o lievemente usurati mentre ben pochi vanno ad attrezzare una nuova popolazione che si aggiunge all'attuale.Visto che di questi oggetti ne abbiamo ormai le case piene e la crisi ci "ottimizza l'economia", a questo punto verrà automatica una moratoria della produzione e consumo (forse meglio dire stoccaggio) di questi beni.

sabato 24 dicembre 2011

Usa e getta si, ma qui si esagera!

Visto che noi comuni mortali non abbiamo le competenze per giudicare la congruità dei prezzi dei farmaci (anche se è facile immaginare che anche in questo campo tutto limpido non sia) almeno sulle loro confezioni qualcosa possiamo dire.
Ho ritirato in farmacia una confezione di 10 dosi di Arixtra, un antitrombotico da iniettare sottocute.
Prezzo 71 euro pagati dal SSN (cioè tutti noi), quindi 7,1 euro a dose.
Ogni dose è confezionata in una siringa monouso di sicurezza, che una volta usata diventa inutilizzabile e va buttata. E ovviamente non c'è nessuno che sia sia preoccupato della possibilità di riciclare almeno una parte dei materiali usati. Infatti ogni siringa è composta di 12 pezzi, 5 fra plastiche e gomme diverse, un corpo in vetro in cui è fuso un'ago, una lunga molla  metallica ed un pezzo plastico con una etichetta autoadesiva.
La motivazione ufficiale di tutto questo dispiegamento di tecnologia e materiali (e costi) è l'aumento della sicurezza, la protezione da punture accidentali, ed escludere che la siringa venga riutilizzata. Preoccupazione quest'ultima probabilmente inutile almeno in occidente e comunque con un po' di impegno è possibile "cracckare" questo modello di siringa e renderla riutilizzabile come tutte le altre.
Solo quest'estate, un medicinale equivalente mi era stato fornito con siringhe monouso standard che hanno funzionato perfettamente e ovviamente non sono state riutilizzate.
Che dire?