mercoledì 6 novembre 2013

Il dirtto di accesso alla rete (pedonale)

Pongo la seguente domanda:

è sancito in italia dalla nostra legislazione il DIRITTO di accedere alla rete stradale a piedi (o in bicicletta)?

Oppure detto altrimenti:

è fatto salvo il diritto di raggiungere qualunque indirizzo della rete stradale pubblica (abitazione, esercizio scuola, ufficio, fabbrica etc.) a piedi (o in bicicletta)?

Chiedo questo perchè se questo diritto esiste esso è abbondatmente violato.
L'andare a piedi dovrebbe essere il livello zero della modalità di spostamento e si dovrebbe, almeno in linea teorica, poter andare da un qualunque punto A della rete nazionale ad un qualunque punto B. Se da casa mia volessi andare all'aereoporto a piedi devo poterlo fare senza infrangere alcun divieto. Non sto dicendo che ci deve essere un  percorso ciclopedonale dedicato breve e agevole ma semplicemente che non mi deve essere vietato raggiungere l'aereoporto a piedi o in bicicletta.
Ho notato che molti autogrill autostradali sono raggiungibili anche dalla viabilità ordinaria per permettere ai dipendenti di raggiungerli senza entrare in autostrada e quindi porebbero andarci anche a piedi o in bicicletta per cui questo diritto alla mobilità di livello zero sembrerebbe rispettato.
Eppure ci sono sono luoghi che si possono raggiungere solo in auto perchè andarci a piedi o in bicicletta è VIETATO.  E questa mi sembra una violazione di un diritto fondamentale del cittadino come il diritto all'acqua o il diritto all'istruzione.
Conosco casi di persone che non possono lasciare la loro abitazione se non in auto perchè gli hanno costruito una strada a 4 corsie davanti a casa (dove è vietato andarci a piedi e in bicicletta) e quindi si trovano nella condizione che se gli si rompe l'auto non possono neppure uscire per fare la spesa. Oppure intere zone inacessibili a qualunque mezzo non motorizzato come  porti e zone industriali.
Ad esempio se lavorassi al porto di Ravenna non potrei recarmi al lavoro né a piedi, né in bicicletta e neppure con un motociclo inferiore a 150cc.
Non sto dicendo che se voglio andare a lavorare nel porto di Ravenna in bicicletta devono costruirmi una pista ciclabile, che sarebbe comunque opportuna, ma che devo avere il DIRITTO di andarci anche a piedi o in bicicletta. E' vero che ci sono lavoratori extracomunitari vanno tutti i giorni a lavorare al porto in bici ma lo fanno violando il CdS ed a rischio della propria incolumità.
Non so  quanti siano questi casi in Italia ma penso che siano sempre troppi.
Se questo diritto alla mobiltà zero non esiste nel nostro ordinamento, non sarebbe ora di introdurlo?

giovedì 31 ottobre 2013

Batman incontra MalcomX



" Malcom X oggi in visita a Gotham City è stato ricevuto da Batman e Robin all'interno della Batcaverna. I presenti riferiscono che il colloquio è stato cordiale e intenso. Anche Nonna Papera ha voluto salutare i due VIP intervenendo via Skipe"    

Quando leggo sulle cronache che due personaggi pubblici si incontrano, in particolare davanti ai fotografi ed ai giornalisti rimango un poco perplesso. Perchè? A che servono questi incontri? 

E poi quando questi personaggi non dovrebbero avere nulla a che fare l'uno con l'altro, il senso del loro incontro mi sfugge ancor di più. Ma che diavolo si saranno mai detti?
Ad esempio vorrei saper che avevano da dirsi Mussolini e Gandhi o  Einstein e Pirandello. E' chiaro che con personaggi di cultura un qualcosa da dirsi lo si trova sempre (bello e comico l'icontro di Lombroso con TolstoJ) ma quando si tratta di personaggi istituzionali che dovrebbero avere altri tavoli ed altre occasioni, e sono spesso il controllato ed il controllore, perchè incontrarsi al di fuori di queste situazioni e farlo anche sapere alla stampa?

Quindi, nelle cronache di questi giorni della nostra provincialissima Ravenna apprendo che:
1) Il direttore dell'autorità portuale incontra il nuovo comandante della capitaneria di porto portandosi dietro anche il segretario dell'AP appena condannato a 10 mesi per i fatti dello spostamento irregolare della bomba ritrovata durante i dragaggi ed avrebbero parlato dell'allargamento del porto. Per me è come se il fornaio andasse a trovare il nuovo ufficiale sanitario (magari portandosi dietro la commessa a cui è stata ritirata la patente per guida in stato di ebrezza) per spiegargli come farà ad aprire un secondo punto vendita.
2) Il nuovo presidente della camera di commercio incontra il comandante della Guardia Forestale. E perchè non i vigili del Fuoco? O i Carabinieri? Come se il nuovo fruttivendolo del quartiere sentisse la necessità di incontrare la guardia giurata che staziona davanti alla Banco di Credito e di farlo sapere a tutti. Che ci azzecca? O hanno forse paura delle indagini della forestale che è attualmente la piu attenta nel perseguire i reati ambientali? Mah!
3) Il vicesindaco incontra il premio nobel per la Pace Aung San Suu Kyi . Non c'è da ridere, è tutto vero, ma questo è folklore nostrano e quindi vi rimando al relativo Bombolone con gli immancabili commenti.
Buoni pensieri.

lunedì 7 ottobre 2013

La darsena che verrà


La Darsena che vorrei è stata una simpatica iniziativa che ha fatto divertire i cittadini che vi hanno partecipato ma le proposte li elaborate non potevano uscire al di fuori dei rigidi paletti che il comune aveva prefissato: i cittadini sono stati chiamati a definire poco più che dettagli.
Il comune da per scontato che in darsena si debbano realizzare nuovi appartamenti, centri commerciali, parchi e parcheggi ma con una popolazione cittadina che non cresce (perchè il territorio è già sovrasfruttato) a che pro costruire ancora? Solo per far fare affari ai costruttori? E il mantenimento di un nuovo quartiere, servizi e manutenzioni , chi lo paga? Noi?  E costruire ancora non farà crollare ancora valore degli immobili in tutta la città?
Credo che questo quartiere abbandonato dalle fabbriche e dai magazzini portuali abbia una possibilità unica di evolvere verso un'identità urbanistica che facciamo ancora fatica ad apprezzare.
Nella zona si stanno ricreando condizioni di naturalità dove flora e fauna minore si stanno ambientando perfettamente e non è cosa di poco valore.  Le iniziative di occupazione estemporanea degli spazi come quelle tenute all'ex tiro a segno sono bellissime e non mi dispiacerebbe vedere la feste della birra o concerti sulle banchine abbandonate.  O al limite anche una festa del PD!
Però sono sicuro che saranno i giovani ad avere le ideee migliori per colonizzare la zona senza necessariamente costruire e cementificare-
Ora una domanda che puo sembrare provocatoria: cosa succederebbe se dopo  decenni di progetti, riunioni, convegni e quant'altro, il processo di riurbanizzazione si fermasse?  Se dopo maree di studi, pubblicazioni, carte e bussiness plan non si presentasse nessun investitore disposto a metterci un soldo? La risposta è .... nulla!
Ed è quello che spero per il bene della città..

giovedì 19 settembre 2013

Scie chimiche - the next generation.

Aggiungi didascalia
"Non è ancora ufficiale ma le rivelazioni di due funzionari fuoriusciti dall'NSA rifugiati a Cuba confermano che è in atto un cambio di strategia nel programma di irrorazione della popolazione mondiale tramite la dispersione di bario con aerei cisterna e aerei di linea.  La nuova frontiera passa dagli additivi aggiunti nelle benzine e nel gasolio da autotrazione! Ci rendono complici del nostro stesso avvelenamento!
Dal 2007 sono stati sviluppati nuovi additivi che permettono ai composti di bario di non essere completamente degradati dai processi di combustione dei motori endotermici al livello del suolo a differenza di quelli precedenti che necessitano di condizioni di pressione e temperatura tipici dei motori aereonautici.
L'efficacia del bario disperso attraverso i tubi di scappamento delle auto non raggiunge i livelli di quello disperso dagli aerei ma la maggiore penetrazione delle auto nelle nostre città compensa ampiamente questo handicap. A conferma di ciò si registrano negli ultimissimi anni una diminuzione delle scie sulle città e zone densamente popolate mentre continuano incessanti sulle zone rurali e scarsamente abitate."

Bene questa notizia è assolutamente falsa perchè me la sono inventata, ma che effetto avrebbe diffusa su un social network?

sabato 17 agosto 2013

Del raddrizzar chiodi storti

Avendo trovato un pallet in legno abbandonato vicino al cassonetto ho pensato di farlo mio al fine di ricavarne legna da lavorare o più facilmente legna da ardere.
Dopo averlo portato a casa mi son messo quindi a schiodarlo e  separare le assi un po decenti da quelle che invece saranno bruciate nel camino quest'inverno. 
Poi mi sono rimasti i chiodi usati, storti e in odor di ruggine.
Come quando ero bambino, ho iniziato a raddrizzarli con cura con il martello su di un piano di appoggio rigido.
Si, perchè quando ero bambino questa cosa di recuperare i chiodi la facevano tutti, da noi bambini delle periferie ai muratori nei cantieri, perchè il chiodo era un'oggetto prezioso che non poteva essere buttato via solo perchè storto.
Poi mentre ero intento a far ciò, ho pensato a qual'era il "valore economico" di ciò che stavo recuperando, legno e chiodi, e che questo valore era risibile, e che non giustificava minimamente il tempo speso se contabilizzato secondo gli standard attuali.
E mi è venuto in mente  anche un bell'articolo di Ugo Bardi sul suo blog in cui si lodava fra l'altro l'antica pratica della spigolatura, usanza che è ormai andata persa e che è assimilabile nello spirito a quel che stavo facendo..
Mi son chiesto anche se avessi quindi qualche attività più remunerativa di quella o di più edificante. Se non avessi cioè qualcosa di più nobile da fare che non raddrizzar chiodi per recuperar pochi centesimi.
No, non ce l'avevo.
E probabilmente neppure voi.

mercoledì 7 agosto 2013

La linea del fronte

Questo veloce post serve a ricordare  che il territorio ravennate è  stato strappato dall'uomo alle acque dolci e salmastre con le bonifiche avvenute nei secoli ma anche per avvertire che la battaglia non è ne conclusa ne vinta.
Un'esempio è l'avanzare del mare a Lido Adriano che dal 1955 si è mangiato dai 110 ai 220 metri di costa nonostante la realizzazione delle dighe di protezione.
Sulla foto cliccabile a sinistra è evidenziata in rosso la linea di costa attuale sovrapposta alla foto presa dal sito della regione Emilia Romagna del 1955.


lunedì 8 luglio 2013

Piallassa Piomboni, la distruzione.

Il 3 Luglio scorso le autorità (comune, regione e autorità portuale) hanno presentato alla cittadinanza in un incontro pubblico i loro programmi di sistemazione della Pialassa dei Piomboni. Questa vastissima area naturalistica di acque salmastre ed isolotti, preziosa per l'ambiente e per la nostra memoria, verrà divisa fisicamente in due parti: Da una parte il porto e dall'altra una sorta di parco acquatico artificiale con flussi d'acqua artificialmente regolati da chiuse e canali.
Un'argine di terra di 2,5 Km, ovvero di fanghi di escavazione dei fondali portuali, separerà le 2 zone.
Di fatto una condanna a morte della pialassa così come la conosciamo da secoli.
Chi vuole dargli un'ultima occhiata si sbrighi perchè i lavori procedono veloci, e se non fa in tempo si dovrà accontentare dei video del gruppo Ravenna Viva che denuncia questo degrado da anni.
Tutto questo lavoro viene fatto passare per "riqualificazione" dell'area, e qualcuno ci crede pure. Il Resto del Carlino intitolava "Il gioiello ritrovato" parlando della Pialassa futura!
Come se all'Autorità Portuale, un'ente che manovra milioni di euro, importi delle specie di uccelli che attualmente nidificano in pialassa o che le acque siano sufficientemente pulite per cefali e anguille..
Ho seguito attentamente tutta la presentazione pubblica e prima ancora che iniziasse un dibatiito mi ero già fatto l'idea che le reali motivazioni di tutto questo lavoro erano:
- ampliamento del porto commerciale, nuove banchine e cantieri.
- sistemazione dei fanghi di escavazione che diversamente non saprebbero dove mettere
- spendere soldi pubblici per i lavori (se non ho visto male le slide, la sola progettazione delle opere e studi vari costerebbe 670.000 euro!! )
Poi un intervento di un membro del comitato difesa pialassa ha confermato in pieno le mie senzazioni.
Insomma, olre a danneggiare l'ambiente si beffa la cittadinanza.
Detto in altri termini, ci stanno a piglià per culo.




martedì 25 giugno 2013

Calzini antistress

Succede che occasionalmente pure io mi possa trovare sotto un'ombrellone di un bagno qualsiasi di Marina di Ravenna di questa calda estate.
E succede puntualmente che in queste situazioni la mia quiete sia leggermente scalfita da offerte non richieste di merci varie alle quali rispondo con un automatico "no grazie, non mi serve nulla" ai veditori ambulanti per lo più africani.
Ma la settimana scorsa succede che al mio ennesimo diniego, il vucumprà di turno mi chiede cosa sto facendo, se stavo studiando musica come gli sembrava di capire vedendomi con uno spartito fra le mani (non è che io sia un musicista, tutt'altro, però in quel momento stavo proprio cercando di capire qualcosa della notazione nusicale e stavo guardando uno spartito per coro di Thomas Attwood Walmisley)
E me lo chiede in inglese.
E io e la mia signora gli rispondiamo in inglese e gli chiediamo se lui conosce la musica.
E salta fuori che lui, si, sa leggere la musica, che canta e suona.
Lui è un ragazzo nigeriano, si chiama Kingsley, è nel nostro paese da 7 anni. Ne ha vissuti 2 in Libia prima di  venire  da noi con un barcone. In italia ha lavorato molti anni in Calabria come bracciante agricolo ma ora quel lavoro è finito e si arrangia facendo il vucumprà.
Sa almeno 4 lingue, inglese, francese, arabo e italiano.
E'  un ingeniere meccanico, è fuggito dalla Nigeria per la guerra fra cristiani e musulmani. Lui è un cristiano e non ci pensa minimamente a tornare in Nigeria.
Ha il permesso di soggiorno che deve rinnovare ogni 6 mesi.
Per lui la vita è molto difficile, ci dice, e ce lo ripete, e ci mostra le poche merci nel suo borsone.
La mia signora tira fuori la banconota piu grande che aveva nella borsa da mare, purtroppo solo 5 euro, e riceviamo in cambio una confezione di  tre calzini antistress "made in turchia" con una biro rossa omaggio.
Riceviamo anche un sorriso ed una stretta di mano, ed un'augurio di buona fortuna che ricambiamo. Tutto questo in inglese mentre negli ombreolloni accanto al nostro si discute di ricette di grassi sughi per tagliatelle in perfetto dialetto romagnolo.
Kingsley se ne va e lascia nell'aria un leggero sentore di ingiustizia.


sabato 8 giugno 2013

Botteghe oscure

Un piccolo amarcord di come sono cambiati gli esercizi commerciali in città.

Ricordo che c'era un tempo in cui...

Si aprivano i grandi magazzini  come Standa Upim e Rinascente
Chiudevano gli spacci delle bombole di GPL
Si aprivano le pizzerie
Chiudevano le macellerie equine
Aprivano i primi supermercati - Coop Eurospar e Conad
Chiudevano negozi di alimentari e frutta e verdura 
Si aprivano negozi di articoli sportivi
Chiudevano gli spacci di granaglie
Si aprivano ristoranti cinesi
Chiudevano i calzolai.
Si aprivano pub e birrerie
Chiudevano i cinema di seconda visione.
Aprivano i centri commerciali - Esp -  Gallery, La fontana etc.
Chiudevano i negozi di elettrodomestici.
Aprivano i chioschi della piadina
Chiudevano negozi di libri usati.
Aprivano le erboristerie
Chiudevano i distributori di benzina in città
Si aprivano le gelaterie
Chiudevano i negozi di tessuti.
Si aprivano  palestre
Chiudevano le cartolerie.
Aprivano i videonoleggi
Chiudevano gli orologiai.
Aprivano I negozi di computer
Chiudevano i cinema  in centro
Aprivano i negozi di telefonini
Si chiudevano i negozi di caccia e pesca.
Aprivano i Kebab e i ristoranti etnici
Chiudevano i negozi di computer
Si aprivano sportelli bancari
Si chiudevano i barbieri
Aprivano negozi etnici  africani e le macellerie islamiche
Chiudevano i fotografi
Aprivano i call cenetr e internet point per stranieri
Si chiudevano le ferramenta
Aumentavano le agenzie immobiliari 
Chiudevano le agenzie di viaggio
Aprivano i negozi di cianfrusaglie cinesi
Chiudevano i videonoleggi
Si aprivano i locali di scommesse e videopoker
Chiudevano i minimarket nei quartieri
Si aprivano sale massaggi
Chiudevano i negozi di dischi e cd
Si aprivano negozi di "compro oro"
Chiudevano i riparatori di Tv ed elettrodomestici.
Oggi si aprono negozi di sigarette elettroniche!

E' solo un'esercizio, un gioco,  fortemente viziato da una percezione soggettiva dell'evoluzione dell'offerta commerciale. 
(Provate a leggere l'elenco sopra una riga si ed una no, una volta con le righe in grassetto ed una volta con quelle in corsivo per vedere che effetto fa)

lunedì 27 maggio 2013

E tond ad Ravenna

L'ippodromo ha chiuso da pochi mesi e già cresce  l'erba sulla pista ovale.
Ho molti ricordi di questo parco cittadino ma nessuno di questi è legato al'ippica.
Ci si andava al Festival dell'Unità in bicicletta, a vedere i concerti, a giocare a calcio fra amici, a far jogging dentro  la pista ghiaiata sfidando le ire del custode nelle fredde serate invernali.
Che poi ogni tanto ci corressero anche i cavalli era incidentale, l'ippodromo era molto di piu di una pista per cavalli.
Ora  nessuno fa piu la manutenzione del verde e tutto il complesso appare decadente ma quello che  mi ferisce maggiormente è il fatto che hanno spostato la recinzione ovest per ricavarci due parcheggi.
Ho talmente paura che a breve qualcuno che conta avanzi un bel progetto di "riqualificazione"   che preferirei che  questo polmone di verde rimanesse così com'è, con le erbacce e le siepi cespugliose.
Flora e fauna e cittadini sensibili ringrazierebbero.

sabato 18 maggio 2013

Oltre la galassia Nimby

Sono stato l'altra sera ad un'interessantissimo incontro pubblico organizzato dal Comitato difendi la Caserma che si batte da piu di un'anno contro la costruzione di un impianto di produzione di biogas ed energia elettrica fra Ravenna e Forlì. 
Ci sarebbe molto da dire sulle ragioni per cui questi impianti non solo non dovrebbero essere incentivati dallo Stato come purtroppo avviene  ma andrebbero nella maggior parte dei casi  vietati per il semplice  fatto che hanno un' EROEI inferiore ad 1. 
Fra queste ragioni mettiamo  quelle sanitarie,  di salubrità dell'ambiente,  di interessi economici e politici contro il bene comune,  lo sconvolgimento delle filiere alimentari, e dei territori su cui insistono. E molto altro. 
Questo vale per quasi tutti gli impianti di produzione di energia elettrica incentivati che utilizzano processi di digestione concentrata ed accelerata o di combustione di materiale organico di origine agricola o zootecnica.
Le popolazioni direttamente coinvolte da questi impianti giustamente si oppongono, formano comitati, tutti rigorosamente apartitici, e provano a mettersi contro questi mostri. Sicuramente i legislatori e le lobby che li muovono non avevano previsto tutto questo attivismo dei semplici cittadini ed ora si stanno  preoccupando un po'. Ho anche scoperto che esiste  l'osservatorio nazionale Nimby Forum sostenuto da tantissime aziende pubbliche e private con patrocinato dall'ANCI (associazione dei comuni italiani),  ministero dell'ambiente e dello svilluppo e Legambiente*(!). 

"L'obiettivo principale del Forum è individuare le più efficaci metodologie di interazione tra i diversi stakeholder per gestire e ridurre il fenomeno delle opposizioni territoriali ambientali e la Sindrome Nimby (Not In My Back Yard)."

Cioè studiano e mappano i comitati per combatterli, fra l'altro con i nostri soldi. Da notare come Nimby sia declinato in forma negativa come se protestare per un danno subito sia un capriccio mentre progettare danni al territorio sia virtuoso.

Io credo che sia troppo tardi.
I cittadini che si impegnano in questi comitati sono vicini a fare massa critica.

Quando vengono coinvolti  in questi comitati, sia pure inizialmente da sindrome Nimby,  parte un processo di studio e di conoscenza di tutti gli aspetti del problema che è assolutamente irreversibile.   L'acculturamento forzato  produce inevitabillmente una "cultura" anche  globale. Non ci ferma piu alla sola protesta per la puzza di un'impianto o il traffico davanti a casa ma si va a vedere del perchè si fa l'impianto e chi ci guadagna veramente. 

Quelli che le lobby degli incentivi consideravano dei  rednek son diventati cittadini coscienti ed informati. Non si faranno piu fregare su queste come su altre questioni.
Credo sia l'inizio della rivoluzione.



* Questo patrocinio di Legambiente prima o poi qualcuno me lo dovrà spiegare!!!

giovedì 28 marzo 2013

Noli tangere circulos meos

Una delle tante domande che mi faccio forse inutilmente.
I copricerchi in plastica come quello della foto si applicano sui cerchi in acciaio delle auto di non elevata categoria. Non hanno alcuna funzione pratica ma solo estetica:  servono a nascondere il fatto che l'auto monta i piu economici cerchi in acciaio invece dei piu costosi e forse più performanti (performanti come???) cerchi il lega di alluminio.
Perchè ci faccio un post sopra? Perchè questi copricerchi in plastica mi intristiscono da quando esistono e da quando ne vedo di persi/rotti ai bordi delle strade. 
Non capisco la necessità di nascondere il fatto che una ruota è in acciaio e non in lega. Non mi sembra un fatto vergognoso: li ho pagati! Non capisco neppure perchè questi oggetti non vengano venduti come accessori  a parte a chi soffre di questo complesso delle ruote in acciaio. 
Anche questa inutile moda forse finirà, però nel frattempo siamo costretti ad acquistare e pagare questi orribili oggetti assieme all'auto.


"Noli tangere circulus meos" (Non guastare i miei cerchi) è una frase attribuita ad Archimede di Siracusa che avrebbe pronunciato poco prima di essere assassinato da un soldato romano.
E noi che tanto pitagorici non siamo più perchè ci ostiniamo ad usare  questi famigerti copricerchi di plastica? 

mercoledì 20 febbraio 2013

Viva le ciclabili..? Si,ma quelle vere!

Se volessimo  uscire dalla città per raggiungere le frazioni piu vicine o dalle frazioni andare in centro a Ravenna? Ci sono solo 2 piste ciclabili di raccordo: una per Punta Marina ed una per Classe segnate in rosso sulla cartina. 
Invece Marina Romea, Marina di Ravenna, Lido di Dante, Porto Fuori, Fosso Ghiaia, Osteria, San Bartolo, Madonna dell'Albero, San Marco, Villanova di Ravenna, San Michele, Piangipane, Camerlona, Saterno, Mezzano, Sant'Antonio, San Romualdo non sono raggiungibili in bicicletta con la stessa comodità con cui sono raggiungibili in auto. 
Muoversi in bici è faticoso e nel progettare i percorsi non si puo ragionare come come se trattasimo di strade motorizzate: non si può dire che c'è la ciclabile per Marina di Ravenna solo perchè ti fan passare da Punta Marina o dire che si arriva in bici a Fosso Ghiaia perche si puo passare in pineta sui sentieri fangosi senza pavimentazione e senza uno straccio di illuminazione. 
Paradossale è il caso di Porto Fuori che è a 3 Km da Ravenna e rimane isolata ciclisticamente a causa del cavalcavia sulla via Classicana, e poi quelle mezze ciclabili - son poco piu larghe del manubrio della bici - sulla via Stradone sono distrutte dall'incuria.
Per non parlare delle Bassette, irraggiungibili senza passare sulla via Romea Nord con auto e camion.
O anche Madonna dell'Albero che è praticamente un sobborgo di Ravenna si raggiunge in bici a proprio rischio e pericolo.
Se il comune volesse veramente promuovere la mobilità ciclabile, e intendo una mobilità vera, non quella "da diporto" della Domenica mattina,  la prima cosa da fare sarebbe prendere  la cartina di questa pagina e fare delle belle ciclabili dove sono le linee blu. Ma ciclabili vere, larghe, asfaltate e ben separate dalle vie carrozzabili. 
Allora si che cominceremo ad esserci.
Buon pedalate

domenica 27 gennaio 2013

E l'uomo incontrò il cane

La notizia:
da 27 giorni, dal 1 gennaio, Davide Battistini, un animalista di Ravenna, sta facendo un duro sciopero della fame perchè la regione Emilia Romagna dichiari illegale detenere cani legati alla catena.
Indirettamente invita tutti noi a riconsiderare il nostro rapporto con il mondo animale ed iniziare a riconoscere anche agli animali lo stesso diritto ad una vita degna così come la si dovrebbe riconoscere agli umani.
Nel suo blog www.scatenarediritti.blogspot.com riporta giorno per giorno gli sviluppi della sua lotta e del suo stato fisico con tanto di certificati medici che ne attestano il deperimento costante.
Conosco Davide a sufficienza per poter dire che non sta affatto scherzando e che è cosciente che sta rischiando la salute e la vita.

Le considerazioni:
In realtà non so proprio cosa scrivere. Sento il dovere di scrivere perchè è ciò che Battistini mi chiede e che chiede a tutti come sostegno alla sua causa (oltre a firmare la sua petizione), ma quello che lui sta facendo manda in corto circuito le mie capacità di giudizio nonostante condivida il fine di questa lotta.
Non posso e non voglio dire a Davide quel che deve fare.
Spero che si risolva tutto per il meglio.
Buon viaggio Davide.

domenica 20 gennaio 2013

Perchè si stirano i vestiti.


La mia atavica scioperaggine unita ad una piccola furia ecologista mi porta di quando in quando a farmi domande poco ortodosse.
Una di queste è perchè si stirano le cose, come abiti, biancheria, lenzuola, asciugamani, etc.
La domanda si fa poi più pressante quando penso al fatto che siamo capaci di pagare piu di cento euro un paio di jeans scoloriti e lacerati... e poi stirarli!
Evidentemente qualcosa non quadra.
Alla domanda del perchè si stiri non mi son dato una risposta soddisfacente (come sempre) se non quella che "si è sempre fatto così" e per motivi che oggi probabilmente non hanno piu ragione di essere. Ipotizzo che lavare i panni con la cenere nei fiumi poteva rendere necessario stirare, ma oggi?
Scopro con piacere che questo mettere in dubbio la necessità di stirare è piu diffusa nella società di quel che pensavo e che le donne si scambiano trucchi e consigli per evitare il più possibile questa pratica.
E poi c'è anche chi ne fa una questione di costi economici ed ambientali. 
Anche a casa mia si stanno sperimentando soluzioni alternative... 

venerdì 4 gennaio 2013

Cosa c'è dentro alle cose

Ecco una macchina fotografica digitale 3,2 Mp (guasta e senza memoria e senza batterie) che ho smontato nei suoi 245 pezzi di cui 65 sono viti microscopiche (clicca sull'immagine).
In realtà i pezzi sarebbero molti di più, forse di uno o due ordini di grandezza maggiori, ma non sono riuscito a procedere oltre. Una sola scheda elettronica  di questa macchina  ha un numero di componenti ed una complessità molto superiore a quello che traspare dalla foto ma essendo tutte le schede saldate ed integrate non le si possono smontare senza distruggerle. E per apprezzare le strutture interne dei chip ci vuole anche il microscopio! 
A guardarci dentro, le cose sono molto complicate.
Però bisogna guardarci...