mercoledì 6 novembre 2013

Il dirtto di accesso alla rete (pedonale)

Pongo la seguente domanda:

è sancito in italia dalla nostra legislazione il DIRITTO di accedere alla rete stradale a piedi (o in bicicletta)?

Oppure detto altrimenti:

è fatto salvo il diritto di raggiungere qualunque indirizzo della rete stradale pubblica (abitazione, esercizio scuola, ufficio, fabbrica etc.) a piedi (o in bicicletta)?

Chiedo questo perchè se questo diritto esiste esso è abbondatmente violato.
L'andare a piedi dovrebbe essere il livello zero della modalità di spostamento e si dovrebbe, almeno in linea teorica, poter andare da un qualunque punto A della rete nazionale ad un qualunque punto B. Se da casa mia volessi andare all'aereoporto a piedi devo poterlo fare senza infrangere alcun divieto. Non sto dicendo che ci deve essere un  percorso ciclopedonale dedicato breve e agevole ma semplicemente che non mi deve essere vietato raggiungere l'aereoporto a piedi o in bicicletta.
Ho notato che molti autogrill autostradali sono raggiungibili anche dalla viabilità ordinaria per permettere ai dipendenti di raggiungerli senza entrare in autostrada e quindi porebbero andarci anche a piedi o in bicicletta per cui questo diritto alla mobilità di livello zero sembrerebbe rispettato.
Eppure ci sono sono luoghi che si possono raggiungere solo in auto perchè andarci a piedi o in bicicletta è VIETATO.  E questa mi sembra una violazione di un diritto fondamentale del cittadino come il diritto all'acqua o il diritto all'istruzione.
Conosco casi di persone che non possono lasciare la loro abitazione se non in auto perchè gli hanno costruito una strada a 4 corsie davanti a casa (dove è vietato andarci a piedi e in bicicletta) e quindi si trovano nella condizione che se gli si rompe l'auto non possono neppure uscire per fare la spesa. Oppure intere zone inacessibili a qualunque mezzo non motorizzato come  porti e zone industriali.
Ad esempio se lavorassi al porto di Ravenna non potrei recarmi al lavoro né a piedi, né in bicicletta e neppure con un motociclo inferiore a 150cc.
Non sto dicendo che se voglio andare a lavorare nel porto di Ravenna in bicicletta devono costruirmi una pista ciclabile, che sarebbe comunque opportuna, ma che devo avere il DIRITTO di andarci anche a piedi o in bicicletta. E' vero che ci sono lavoratori extracomunitari vanno tutti i giorni a lavorare al porto in bici ma lo fanno violando il CdS ed a rischio della propria incolumità.
Non so  quanti siano questi casi in Italia ma penso che siano sempre troppi.
Se questo diritto alla mobiltà zero non esiste nel nostro ordinamento, non sarebbe ora di introdurlo?