sabato 31 marzo 2018

Economia circolare?

 "Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi" - Giuseppe Tomasi di Lampedusa . "Il Gattopardo"


Prima venne la moda dell'"ecologico" e per due o tre decenni si è usato per identificare qualunque cosa non fosse sinonimo di spreco ed inquinamento gratuito. Così abbiamo avuto automobili ecologiche, sacchetti ecologici, comportamenti ecologici, aziende ecologiche etc.  Se andate a svuotare i pozzi neri con l'autobotte svolgete una attività "ecologica" e formalmente siete dei benemeriti dell'ambiente, mentre se lo facevate negli anni 60 eravate dei paria che impestavano l'aria con il fetore da fogna. Nel tempo la sostanza non è cambiata ma è cambiata la sua descrizione. Lo spazzino è diventato operatore ecologico!  E questo è puro marketing.
Poi è venuta la moda della "sostenibilità". Tutto doveva essere sostenibile, dalla produzione ai consumi, alle aziende i comportamenti.
Raccogliere il cartone dei supermercati è diventato un contributo alla "sostenibilità" dell'economia ma se lo facevate negli anni 90 eravate dei poveracci emarginati che non sapevano come sbarcare il lunario. Anche qui la sostanza non è cambiata ma solo la sua descrizione.
Oggi è arrivato il nuovo mantra per insultare le masse: "economia circolare"! In poche parole significa che le risorse non vanno sprecate e vanno rimesse in circolo. Sai che novità! Sarebbe da idioti pensare diversamente. Quindi, se raccogliete il cartone siete un'anello della favolosa economia circolare. Forse il migliore esempio sono proprio le donne indiane che impastano con le mani gli escrementi dei bovini e li fanno seccare al sole per rivenderli  come combustibile. Economia circolare pura! Ma anche se andate a rubare il rame dalle grondaie dei cimiteri per rivenderlo al mecato nero alimentate l'"economia circolare". 
Queste parole, come tante altre, in genere nascono in ambienti accademici anglosassoni da persone che conducono una vita non ha nulla a che fare con cio che questi termini descrivono. Poi vengono riprese nelle nostre università e infettano a cascata le aziende di consulenza che le rivendono  a politici e dirigenti. Sono termini che esistono solo nei procalmi dei politici e nei documenti di propaganda aziendali o in ambito giornalistico. Il popolo, con antica saggezza, non usa queste parole, non perchè non le conosca, ma perchè ha il senso del ridicolo piu sviluppato di chi invece le usa. Provate ad andare nella sala d'aspetto del dottore a dire che lavorate in una azienda ecologica (spurgo pozzi neri) o avete una attività sostenibile (raccogliete il cartone) o  vi occupate di economia circolare (andate a rubare il rame) e guardate le facce delle persone. 
Ora, questi termini come tanti altri (es, etico, solidale, etc)  poco hanno a che fare con la realtà del mondo economico che, purtroppo è prevalentemente fontato sul BAU (Business As Usual) ed il consumo indiscriminato delle risorse. Hanno invece molto a che fare con la percezione e la descrizione proprio del BAU.  Un'azienda non nasce perchè all'università di Berkley hanno codificato un nuovo modello economico ma è il contario. Un'azienda nasce perche la società la chiede e lo permette, ed a Berkley gli danno nome categoria e attributi in qualche caso mai usati prima. E tutto il resto è moda.


sabato 3 marzo 2018

Grandi scontrini


Fra le tante promesse non mantenute della rivoluzione informatica c'è anche quella della scomparsa o riduzione della carta come supporto per la registrazione dei dati. Invece il consumo di carta negli ultimi 30 anni è aumentato  del 50%.  E l'aumento insensato delle dimensioni degli scontrini ne è una piccola conferma.   E lo stesso trend c'è stato anche per i biglietti del cinema, teatri, treni, traghetti etc. 
Questo certamente averebbe dato molto materiale di studio a William James Sidis, l'uomo piu intelligente del mondo che all'inizio del '900 dedicò un'opera all'analisi della sua sterminata collezione di biglietti di mezzi di trasporto pubblici. E noi, che così intelligenti non siamo, ci limitiamo a notare che questo aumento del consumo di carta potrebbe essere definito come effetto indiretto del paradosso di Jevons. Questi afferma in poche parole che ogni miglioramento nell'efficienza con cui sfruttiamo una risorsa come elettricità o petrolio comporterà, data la natura umana, inevitabilmente ad un maggiore consumo di  questa risorsa. Ad esempio, la maggiore efficienza energetica delle luci led domestiche ha fatto si che si siano aumentati i punti luce nelle case e nei giardini fino a superare i consumi per illuminazione del periodo precedente. L'aumento nell'efficienza e quindi l'abbassamento dei costi della carta e delle stampanti e del software ha portato alla lunga all'incremento della dimensione degli scontrini e delle informazioni stampate.
Come dicevo, è la natura umana, e non è modificabile nel breve periodo e probabilmente mai, ma continuo a pensare che ci sia qualcosa di sbagliato nella natura umana se nel per l'acquisto di una confezione di craeker e poco altro mi trovo in mano  30 cm di scontrino!